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Ho letto le poesie di Gianluca d'un fiato. Si viaggia leggendole. Viandante sui sentieri della vita, spazia da Santomera al Salento, dalla tranquillità di borghi di campagna e di amate colline alla metafora di una faticosa risalita in montagna. Fiori, fiori ovunque. Ne senti il profumo inebriante. Fiori d'arancio, mandorli, primule che sonnecchiano a raccontare di primavere incontrate. E tra le righe spuntano i suoni di chitarre pizzicate e un meraviglioso sottofondo di note di ukulele. E quando gli occhi si soffermano ad osservare un quadro dipinto con un impasto di colori e terra, a dare radici "tra fango e ricordi", emerge forte il suo senso di appartenenza ai luoghi e alla memoria. (Beatrice Monceri)